martedì 12 giugno 2007

Sofia

ho lasciato che la brezza scendesse calma su di me...
ora che i sensi si placano,
risiedo in quel mio luogo recondito.
Al calar della notte forze celesti dipinsero su di me aloni di intensità,
disarmato stetti,
cercando invano di placare intimi grigiori.
Un fotogramma chiarifica la tua appartenenza,
ridesta sfumature sbiadite
e ti percuote veemente.
Tastando il ventre ti appartengo, Sofia!
Ma la tua leggerezza mi abbaglia e
in lontananza non ti scorgo più.
Non quantifico ma importo,
non sorrido ma gioisco.
Lì dove luce e oscurità si toccano ti ebbi,
qui dove non v'è alternativa ti avrò.
Oramai, nell'agire nidifica il corrotto.
LC

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Contro-culture

Troppo e troppo poco. - Oggi gli uomini vivono troppe cose e riflettono troppo poco: hanno insieme fame e colica, e perciò diventano sempre più magri, per quanto mangino. Chi oggi dice: "Non mi è mai successo niente", è uno sciocco. F.W. Nietzsche - Umano, troppo umano

"..... La poesia è distacco, lontananza, assenza, separatezza, malattia, delirio, suono, e soprattutto, urgenza, vita, sofferenza. È l'abisso che scinde orale e scritto."

Carmelo Bene