Il sole alto, mezzogiorno, la strada svuotata dal calore che fuoriesce a nuvole dall'asfalto;
sul marciapiede solo un rumore di sandali usurati procede faticoso
e i piedi scivolano sulla suola intinta di sudore.
Qualche brezza fresca in prossimità del fiume fissa i sudori sul volto corrugato,
mentre il tragitto prosegue.
Tomas lascia che i suoi occhi interroghino le creature attorno e,
incurante sorride dopo essersene lasciato una alle spalle.
Prima sosta, il caffè di rito e intanto la gente emerge dal sottosuolo!
Col sapore di tabacco la bocca lascia sibilare qualche saluto a stento, la folla cresce ma...
il cammino prosegue.
Ulteriore sosta, il giornalaio. Qui la voce comincia ad esser meno tenue e tende a normalizzarsi nei discorsi che diventano semanticamente più complessi.
Sfogliando le pagine, comodo su di una panchina all'ombra, il tempo, le voci, le teste vanno e vengono e...
a giornale finito, Tomas si ritrova isolato.
E' tardi, di nuovo la gente è andata a nascondersi nei suoi ritmi regolari...
ora un cumulo di domande lo assale,
ma non riesce a capire perchè un giorno non gli basti mai,
se non per un caffè e per un giornale!
LC
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Contro-culture
Troppo e troppo poco. - Oggi gli uomini vivono troppe cose e riflettono troppo poco: hanno insieme fame e colica, e perciò diventano sempre più magri, per quanto mangino. Chi oggi dice: "Non mi è mai successo niente", è uno sciocco.
F.W. Nietzsche - Umano, troppo umano

"..... La poesia è distacco, lontananza, assenza, separatezza, malattia, delirio, suono, e soprattutto, urgenza, vita, sofferenza. È l'abisso che scinde orale e scritto."
Carmelo Bene

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