sabato 27 dicembre 2008

ConSinQuNon

Il bene si rifà il trucco
ricoperto di magia
stanco di rabbia
nell'eterno lottare.
Se tentennare è fecondo
la fertilità è percezione.
se afferrare è confondere
la stabilità è scisma.
Nell'eterno ciclo dell'equilibrio,
nei fottuti contrappassi,
nell'amputazione di emozioni...
il karma dissemina
in attesa dell'apocalisse,
per poi distruggere
nel creare la luce!
LC

mercoledì 17 dicembre 2008

venerdì 14 novembre 2008

LakeDown

Perdi il fiato,
costretto dall'aria che violenta ti avvolge in un turbine.
Ho tastato il fondo!
La base dura su dove ora mi poggio
è a prova di scosse,
ma ho smesso di viaggiare...
rimango narciso,
intriso in uno specchio d'acqua
che riempio di lacrime di sudore.
Si e' fatto tardi!
Il sole ha calato il sipario sul mio volto,
che si adombra progressivamente.
Ho deciso di confluire le forze in un cumulo di idee...
senza speranza, sotto pressione...
E' venuto il tempo di andare!
LC

martedì 4 novembre 2008

BoundS

E' sangue del mio seme quello che ora decapito.
Dietro stenti colmi di ironie,
si avvolgono cumuli di robaccia e fetore.
Discernendo con breve acume,
rispolvero cadute paradossali nel vuoto,
per poi rilanciarmi e strisciando sulla Terra
dolcemente approdare, affogando, in un Oceano.
Ora senza gravità,
distinguo la massa.
Mastico aria salmastra,
e nel nutrirmi d'ossigeno
perdo di nuovo i sensi...
il corpo cala impietoso negli abissi,
la mente apre gli occhi a pelo d'acqua.
LC

manO

Bevendo alla fonte del vero ebbi fame.
Come se tutto dentro di me fosse divorato, consunto , perso.
Senza più forze o energie non potei rialzarmi.
Il narcisismo fu superato e l'immagine non fu più protezione.
Il tutto nell'uno ritorna.
PM

venerdì 11 luglio 2008

ViruLento

Imprigionato da sbarre metalliche,
le mani tese a smuovere l'aria densa,
il fiato che si fa irregolare...
mentre i piedi scavano
la bocca si serra sibilante.
Nel flusso ininterrotto e uniforme,
cospargersi d'unguento vitale è d'uopo.
Quando attonito collassa l'ultimo capillare
il corpo mallea l'azione
che cicatrizzata ferve.
Ora impera il sole,
nella deformità si allinea la vita
secernendo sudore pallido.
Nell'inganno corrode la viltà,
il sapore ferroso pervade mentendo.
LC

venerdì 4 luglio 2008

MacroSintesi

Chiuso nel cerchio dell'intransigenza,
nel dominio ineluttabile di sè stessi.
Legislatori del proprio io,
nell'estasi schizofrenica.
La mondanità...
necrosi in stato avanzato
pungolano il cranio...
che, portatore di fuoco,
alimenta l'anima.
Unto di terra,
bagnato dal sole...
sovvertendo ogni stato d'animo
si innescano nuovi motori
che pronti e vivi
forgiano l'essenza.
La bocca fa altri nomi...
sillaba misteri...
legittima, dispotica, ogni scelta
per scongiurare il sonno...
Il corpo,vile,
interiorizza sfinito.
LC

domenica 22 giugno 2008

Parassita intellettuale...

Collane che segnano il collo,

drappi che dilaniano gli occhi,

che nell'intravedere

costruiscono nuove immagini...

Nell'esprimere i sogni

ti discosti dalla realtà,

ricalcandone i tratti...

vacilli al più piccolo degli imprevisti

per travestirti di brividi

nel ricomporti riconoscerti è flagello dell'essere.

Perseverando....
LC

mercoledì 4 giugno 2008

Me in là

Atomi vuoti decomposti,
depositi assonnati spalmano l'esistenza
su magre virtù.
Odore d'incenso tiepido,
ogni nube è carica di vento
metre si lascia inseguire dal destino...
Traffici deformi,
traiettorie statiche,
aculei colanti di sangue.
Come in una sfera di cristallo,
mi specchio in te...
dipinta dal mare,
invecchiata dalle terre.
Su ogni smorfia,
ripercorro sentieri girovaghi...
e ricadendo nel calderone del futuro,
dove tutto è nulla,
anniento le potenzialità...
per rimanere esangue,
esanime,
come encefalogramma piatto
sulle pendici della vita.
LC

giovedì 8 maggio 2008

The Simple Tree


PrimaVeraMente

Qui è molle!
Contando i secondi sull'abaco,
ogni attimo prende vita.
Mentre gli alberi si rannicchiano sfiniti
sotto l'impeto della pioggia.
Quando il letargo
è il modo più sano di essere svegli.
Vorrei incontrarti su un ramo,
vivere un tempo sospeso,
sfiorarti con una lacrima...
dormire con te!
LC

sabato 26 aprile 2008

Cima

Radici folte penzolanti nell'aria.
Corpo vuoto,
oramai dimora di rapaci.
Fronde volatili
accatastate al suolo remissive.
Nell'agire del tempo,
la corazza si sfalda
dandosi nuda al cielo...
i ruscelli tortuosi accarezzano i contorni.
L'emozione è patire,
ma come magma
sgomina la quiete.
LC

venerdì 11 aprile 2008

ComUnione

Il freddo affonda le lame nel silenzio privato
e tu, dimenando i nervi, respiri tepore...
Nel ghiaccio...
il solo sangue sprigiona intensità,
nel suo perenne viaggio ridondante.
Mentre l'ossigeno si pietrifica,
il corpo bianco di vita acuisce i sensi...
affogato dal chiarore,
ucciso dalla quiete...
Il miglior assassino è innocente...
se
la pace più grande è la morte.
LC

mercoledì 26 marzo 2008

FinEstro

Nel sonno che racconta ricordi,
mi risveglio povero.
Nella veglia tartassata di silenzio,
il corpo si squama.
Nel cambiare corazza
si sfogano i desideri...
attorno solo tenui fasci di luce
e materia in decomposizione!
L'anima tatuata fatica a guardare oltre...
ma aguzza la vista!
LC

domenica 9 marzo 2008

AfFluente

Ho dato vita a un corpo
statico e blasfemo...
nel parlarmi con voce sibilante
fuoriusciva un alito di dolore
misto a vigore...
L'anima emerge,
sulla pelle striature di colore vecchio e sfocato.
Nel palesare identità si disconosce l'io,
che si dimena in labirinti invisibili.
Ora, il tono quasi plastico
ingurgita sapori a tratti lunghi.
Nella rapidità delle palpebre
gronda sete di sale.
Nell'idea,
giacimento di voluttà,
la serenità è rigore introspettivo.
Nella cosa,
piacevole inganno,
il disdegno è intelletto.
Un gesto ne genera innumerevoli,
nel volteggiare delle mani...
ogni disamina,
sviluppa interessi ad oltranza.
La follia è fuoco,
come febbre di vita.
La pelle cadente,
circondati da nessuna musica...
solo odori forti di natura,
letti di fiori,
orizzonti di monti.
Il fenomeno si compie,
mutando l'io in ciò che è.
Non più figure
ma enti...
intrecciati da fili indissolubili
senza tempo,
senza moto.
LC

lunedì 3 marzo 2008

AX2006

come un orticciolo cintato di spine
sparso di uscite ma privo di entrata.
Nel delinearti il tempo non ti scalfì,
avvinghiato da viltà...
ora teatro di violente dispute,
ora oasi monastica.
Nella superiorità ogni tuo frutto è più rigoglioso, sano...
nel tramandare, inganno cieco.
Dal trono di questa lingua di terra
nel ciclo dell'immortalità,
nel distruggere costruendo
ti affermi inesauribile.
Nella tua proiezione imperfetta,
poco importa una curva,
nella luminosità della notte
poco importa la vita.
LC

martedì 26 febbraio 2008

Plug-in

Sotto mentite spoglie
perseguiti il corpo e
con voce virulenta
ne distrai l'impeto.
Nel mondo,
che ti è claustrofobico,
nessuna traccia stabile...
solo contorni vivaci e
presenze inquietanti.
Nello stress il deterrente è la semplicità,
nella semplicità, lo stress è la scelta aggiunta.
LC

domenica 17 febbraio 2008

Hyde Parking

Col tremore sotto i piedi
e il cuore gonfio
si ritemprano gli intervalli dei respiri.
Eretto e sconcio,
sotto il calpestio delle suole
geme l'anima retrattile.
Nella pausa il tempo ti erode,
nell'attimo ti si concede ingannevole.
LC

martedì 12 febbraio 2008

Nighthawks


EDWARD HOPPER - NOTTAMBULI -1942.

venerdì 8 febbraio 2008

Ombre Retoriche

Flash intermittenti,
presenze discontinue,
vipere nel lavabo
lasciate decomporsi.
Lamiere incurvate e
destini tentennanti
sullo sfondo di ironie...
nell'esser consci
si è manchevoli,
nel rimembrare
falsi.
Come farmaco
scorri nel mio sangue,
come antidoto
combatti il mio veleno...
soffermarmi mi è faticoso,
ma nel vortice della ciclicità
confido senza tregua.
Un' ipotesi è tale
se degna di se.
LC

Contro-culture

Troppo e troppo poco. - Oggi gli uomini vivono troppe cose e riflettono troppo poco: hanno insieme fame e colica, e perciò diventano sempre più magri, per quanto mangino. Chi oggi dice: "Non mi è mai successo niente", è uno sciocco. F.W. Nietzsche - Umano, troppo umano

"..... La poesia è distacco, lontananza, assenza, separatezza, malattia, delirio, suono, e soprattutto, urgenza, vita, sofferenza. È l'abisso che scinde orale e scritto."

Carmelo Bene